Bene gli atleti del FVG ai World University Games di Chengdu

14 equipaggi italiani in finale, dei quali metà a medaglia ai World University Games di Chengdu in Cina. 1 oro, 2 argenti ed 1 bronzo il bottino degli atleti regionali del FVG impegnati con la nazionale universitaria sul Sichuan Water Sports School. Vinceva l’oro Ilaria Corazza (Timavo) in coppia con Sara Borghi nel doppio pesi leggeri, formazione che nel percorso di qualificazione che portava le due atlete alla finale è stata chiara da subito la superiorità della barca italiana. Una finale da protagoniste nella quale Corazza e Borghi prendevano da subito la testa della gara, mentre alle loro spalle si lottava per le due medaglie del metallo meno pregiato. Sul traguardo passava con un buon margine di vantaggio il double azzurro, seguito a distanza da Giappone e Sudafrica. Bissava il podio la Corazza nel 4 di coppia mix assieme a Borghi Tonelli e Borgonovo. Il quadruplo azzurro disputava un gara d’attacco, giungendo sul traguardo immediatamente alle spalle della Polonia e davanti alla Germania.

Un argento importante quello del 4 senza che imbarcava il triestino Gustavo Ferrio (Saturnia) ed il monfalconese Aleksander Gergolet (Timavo) assieme a Mattana e Timpanaro. Una condotta di gara accorta e generosa per la barca italiana che a più riprese tentava di agganciare la Cina in testa, guardandosi nel contempo alle spalle da una pericolosa Turchia. Sulla linea d’arrivo transitavano i padroni di casa che andavano a conquistare l’oro, un argento meritato per Ferrio e Gergolet, mentre il bronzo andava alla Turchia. Una medaglia di bronzo dall’otto femminile sul quale gareggiava Maria Elena Zerboni (Saturnia), confermava l’attitudine dell’Italia a misurarsi anche con l’ammiraglia nelle massime competizioni internazionali. Assemblata da pochissimo tempo, la barca italiana saliva con soddisfazione sul podio alle spalle di Cina ed Olanda. Ai piedi del podio ancora due piazzamenti per gli atleti regionali: 4° posto per la Zerboni nel 4 senza e stesso risultato per l’otto sul quale gareggiava Ferrio dietro Olanda, Germania e Cina.

Maurizio Ustolin